R.D. Congo - Bukavu

Dalla strada e dalle prigioni ad un futuro migliore

Cosa facciamo?

A Bukavu, attraverso il Sostegno a Distanza, supportiamo le attività del Centro Don Bosco, rivolte a ragazzi in situazione di strada e a ragazzi in conflitto con la legge.

Il cuore del Centro è rappresentato dalla scuola dei mestieri “Tuwe Wafundi” (diventiamo artigiani). Ad oggi sono 120 gli allievi apprendisti, 116 ragazzi e 4 ragazze, dai 16 anni di età, iscritti ai quattro laboratori della scuola: costruzione,  meccanica d’auto, falegnameria e saldatura. I corsi durano circa un anno, poi segue un periodo di 3 mesi di tirocinio presso un’azienda. Il Centro Don Bosco accompagna i ragazzi nell’inserimento lavorativo, attraverso un proprio Ufficio dell’Impiego, sia favorendo contatti con le imprese, sia promuovendo una formazione all’auto-imprenditorialità.

I Salesiani sostengono inoltre alcune ragazze nella formazione in mestieri più tradizionalmente femminili, grazie ad una collaborazione con 4 centri sociali (Nyota, Mwanga, Burhiba, Umoja) 53 ragazze frequentano un corso biennale di taglio e cucito.

I Salesiani orientano e sostengono economicamente anche ragazzi/e tra gli 11 e i 16 anni, indirizzandoli sempre verso i 4 centri sociali (Nyota, Mwanga, Burhiba, Umoja), dove sono attivi Corsi di Recupero Scolastico (CRS): lì, ragazzi che non hanno frequentato o terminato la scuola primaria, si preparano in uno, due o tre anni a passare il TENAFEP (Test National Fin Ecole Primaire), un esame di ammissione alla scuola secondaria. L’ultimo anno scolastico i Salesiani hanno iscritto al CRS 8 ragazzi e 29 ragazze.

Il Centro Don Bosco sostiene anche decine di genitori nel pagamento delle tasse scolastiche dei loro figli che frequentano scuole primarie o secondarie. Secondo il grado di vulnerabilità delle famiglie, il Centro interviene per pagare la metà o il totale delle tasse scolastiche di 150 bambini/e.

Il Centro propone poi attività ricreative grazie a un piccolo oratorio: un centinaio di bambini e bambine dai 6 ai 14 anni frequentano l’oratorio per giocare a calcio, pallavolo, ping-pong, dama, carte, ma anche per leggere, cantare, recitare.

Infine, l’Opera salesiana si dedica ai ragazzi in situazione di strada dagli 11 ai 20 anni, ospitandoli in forma residenziale e prendendoli in carico totale (cibo, scuola, cure mediche, abbigliamento)

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Per Chi?

120 allievi della Scuola Tuwe Wafundi;

53 ragazze che frequentano il corso di taglio e cucito in quattro centri sociali (Nyota, Mwanga, Burhiba, Umoja);

37 ragazze (tra cui 8 ragazzi) iscritti al Corso di Recupero Scolastico (Centri Nyota, Burhiba, Umoja);

567 bambini  (309 bambine e 258 bambini) di scuole primarie e secondarie sostenuti economicamente;

20 ragazzi in situazione di strada accolti in forma residenziale e presi in carico totale (cibo, scuola, cure mediche, abbigliamento;

Circa 150 bambini coinvolti nelle attività dell’oratorio;

Perché?

Il contesto economico di Bukavu è caratterizzato da una diffusa povertà. Molte famiglie non riescono a sostenere le spese per l’istruzione dei figli. Dal 2010 la scuola primaria e secondaria è formalmente gratuita, ma i genitori degli alunni devono ancora pagare un forfait annuo, pari a circa 50$ per ciascuno studente, ad integrazione del precario stipendio degli insegnanti. Se una famiglia non può permettersi di sostenere tale impegno, i bambini non vanno a scuola o l’abbandonano precocemente. I livelli di analfabetismo, di scarsa scolarizzazione e di ragazzi che vivono o lavorano in strada – spesso cadendo anche nella delinquenza - risultano essere per tale ragione molto alti.

Cosa Desideriamo?

Il Centro Don Bosco vuole favorire il più possibile l’accesso all’educazione primaria e secondaria e a percorsi di recupero scolastico e desidera promuovere una formazione professionale di qualità che possa aprire le porte del lavoro ai ragazzi e quindi prospettive di migliori condizioni di vita alle generazioni future.

Storie

Che gioia riprendere a studiare! Durante quest'anno abbiamo dovuto affrontare diverse sfide a partire dalla pandemia che ha destabilizzato tutti.

Mi chiamo Rita. Sono la terza di cinque figli.

Storia di Sophie, giovane mamma di Bukavu “Sono Sophie, vivo in Congo, ho 24 anni, sono mamma di due bimbi. HO SEMPRE SCELTO LA VITA NONOSTANTE LA MISERIA E LA SOLITUDINE.

Proteggiamo il loro presente! Mi chiamo Nathalie, ho 15 anni e frequento il 4° anno di Biochimica.

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